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L'Hiv non è stato ancora sconfittoDopo il trambusto degli anni Ottanta/Novanta lo spettro dell'infezione da Hiv e dell'Aids sembra essere scomparso dalle pagine della cronaca nazionale. Peccato che il male non è stato minimamente debellato e le cure sono ben lontane dall'essere realizzate. Di fronte alla difficoltà di trovare una cura la ricerca si concentra sulla prevenzione e la riduzione del contagio.
Da quando il caso infezione da Hiv e Aids sconvolsero l'attenzione generale molti sforzi e soldi sono stati concentrati sugli interventi. E studi e sperimentazioni continuano e alcuni progressi sono già stati fatti. Ma l'Hiv continua a mietere vittime: secondo le stime diffuse dal Ministero della Salute, in Italia, sono attualmente presenti tra 143.000 e 165.000 persone Hiv positive viventi, di cui più di 22.000 in Aids. Un sieropositivo su quattro non sa di essere infetto. Rispetto a venti anni fa, oggi si infetta un minor numero di persone (circa 4.000 all’anno), ma è molto più elevato il numero dei sieropositivi viventi che usufruiscono di terapie più efficaci. E i dati mondiali sono anche più tristi. Se vuoi saperne di più leggi i datti dal sito dell'Istituto Superiore di Sanità. Non esistono ancora vere e proprie cure. Sicuramente non è ancora possibile guarire dall'Aids ma qualcosa si può fare sul fronte virus Hiv. Ma se non puoi combattere un nemico, previenilo o perlomeno rendigli la vita difficile! E' infatti questa la tendenza degli ultimi anni: prevenire le infezioni, dimezzare i contagi, aumentare l'aspettativa di vita. Ma molto sul piano comunicativo e di conoscenza deve ancora essere fatto. Se si pensa che la principale via di trasmissione è rappresentata dai contatti sessuali non protetti non sembra che la cosa influenzi minimamente le abitudini rischiose, in particolare delle persone di età matura. "La forza dell'Hiv/Aids risiede nell'ignoranza delle sue vittime". Per questo è fondamentale conoscere la malattia e i modi in cui si trasmette. Se vuoi saperne di più leggi dieci cose da sapere sull'Hiv/Aids. Tra cura e prevenzione del contagio uno studio mette d'accordo entrambe le anime della ricerca. L'Ente internazionale Hiv Prevention Trials Network e gli Istituti nazionali di Sanità degli Stati Uniti hanno infatti dimostrato drasticamente che somministrare le cure con farmaci riduttori dei livelli di Hiv ai pazienti sieropositivi, interrompeva anche la trasmissione del virus. Se vuoi saperne di più leggi in cosa consiste la sperimentazione Hptn 052. Sul fronte della cura vera e propria il vaccino Tat contro l'Hiv, realizzato dall'Istituto Superiore di Sanità italiano è l'unico nel mondo ad aver iniziato la fase 2 della sperimentazione. Uno altro studio americano potrebbe portare sulla buona strada del vaccino contro L'Hiv. Il nuovo trattamento messo a punto dai ricercatori guidati da Louis Picker del Vaccine and Gene Therapy Institute in Oregon (Usa) ha per ora dimostrato di essere efficace nel controllo del virus nei scimmie rhesus. Se vuoi saperne di più leggi cos'è il vaccino Tat. Un'altro importante fattore su cui punta la ricerca è la diagnosi. Sapere di essere sieropositivo permette di salvaguardare la propria e la salute di chi ci sta vicino. Ma sarebbe anche meglio che il ricorso al test fosse percepito come responsabilità e non come esigenza. Il test attualmente più utilizzato per rilevare un eventuale contagio da Hiv è il test “Hiv Ab”, in grado di rilevare la presenza di anticorpi prodotti dall’organismo in risposta al virus. Di norma il test viene eseguito con il metodo Elisa, per questo motivo di solito si parla genericamente di test Elisa. Se vuoi saperne di più leggi come si fa il Test dell'Hiv. |