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Cellula sintetica: risolvo problemi! 
biologia sintetica

Anni fa non si sarebbe dato tanta credibilità alle speranze visionarie della biologia sintetica. Ma la realtà ha raggiunto la fantasia e da un sogno, dall'ingegneria e da ricerche nascono soluzioni innovative per curarci dalle malattie. Ci pensa la biologia sintetica e le nuove cellule programmate per risolvere i problemi. 

 

 

 

 

Le scoperte mediche sono frutto di menti geniali, di ricerche assennate e idee innovative. Ma sono anche il risultato di visioni che con il tempo, la determinazione e i giusti mezzi risolvono le esigenze più complesse a cui la vita ci sottopone. Questo si propone di fare la biologia sintetica.

Ma cosa fa la biologia sintetica? Sembra il nome perfetto per un programma di fantascienza, ma la biologia sintetica è molto di più che sogno, è la realtà che supera la fantasia! E' un ambito disciplinare prettamente rivolto alla ricerca scientifica che si prefigge di riprogrammare le cellule viventi. Incredibile? Non è tutto. La biologia sintetica va dall'intervento su intere reti geniche, il Dna, anziché su singoli geni in modo sempre più preciso e prevedibile; fino all'accezione più rischiosa del che pretende di creare da zero nuove forme di vita. La prima "creatura" ad essere realizzata completamente o quasi in laboratorio venne fuori da quindici anni di studio di Craig Venter. Si tratta del primo batterio dotato di un genoma sintetico. Da allora molti passi si sono fatti in questo senso e tante speranze sono riposte in questo tipo di approccio di ricerca che unisce ingegneria, medicina e sogni. 

Entrare dentro la vita per dire alla vita come regolarsi per fare bene. Questo in sintesi significa inserirsi e riprogrammare una cellula vivente. Ma cosa si può far fare ad una cellula? Magari di andare in cerca di batteri nocivi, identificarli ed eliminarli e poi autodistruggersi a missione compiuta. Oppure di rimanere a guardia all'interno dell'organismo distribuendo una piccola dose di farmaci ogni volta che è necessario. La scienza è potenzialmente in grado di realizzare tutto questo e già molto è stato realizzato.

Per il momento cosa si sta pensando di fare a proposito di cellule riprogrammate per controllare la nostra salute? Per trattare le infezioni causate dai batteri, gli scienziati hanno pensato di sfruttare i loro nemici numero uno: i batteriofagi. Sono virus che riescono ad inserirsi negli ammassi batterici chiamati biofilm. Di solito prendono di mira i batteri più esposti, si replicano al loro interno e poi li uccidono nel tentativo di infestare il resto della colonia. Di qui l'idea di sintetizzare un enzima in grado di sciogliere facilmente lo strato di difesa esterno che protegge i biofilm.
Il problema delle terapie anticancro rimane quello degli effetti collaterali: risolvi un problema per causarne degli altri, come colpire inevitabilmente le cellule sane e cancerose senza criterio. Una soluzione sarebbe quella di sviluppare dei batteri buoni in grado di colpire con grande precisione solo le aree malate.

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