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Il lavoro fa male, sempre più vittime da ufficio
Il lavoro fa male, come emerge dal rapporto dell'Istituto per la prevenzione e la sicurezza del lavoro (Ispesl). Sembra infatti che dieci milioni di italiani pensano che il proprio lavoro fa male e mina la loro salute, perché arrecherebbe danni da stress e danni di disagio psicologico, con particolare rilevanza per le donne. Spiega Sergio Iavicoli, direttore del dipartimento di medicina del lavoro dell'Ispesl: “il ritmo di lavoro è stressante, siamo nella società dei turni di 24 ore e a rimetterci è la salute mentale; questo fenomeno ormai rappresenta un’emergenza sociale. Basti pensare che una persona su quattro attraversa, almeno una volta nella vita, un episodio di depressione importante, che richiederebbe l’intervento del medico. I problemi psicologici vanno letti anche in termini di costi economici. Dallo stress infatti deriva l’assenteismo che in tutta l'Unione Europea ha un costo sociale che si aggira intorno ai 20 miliardi di euro”. A questo si aggiunge il precariato: il lavoro fa male soprattutto quando è precario e occorre accontentarsi. In tal caso genera panico, scontento, alienazione. Link utili:
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