Puntura di tracina, come comportarsi

Tutti gli amanti delle vacanze al mare spesso devono fare i conti con un animale marino non pericoloso, ma molto antipatico perché è in grado di farci soffrire molto semplicemente con una sua puntura: la tracina. 

Sintomi

La tracina è un pesce che vive nascosto sotto la sabbia dei fondali marini e ha sul dorso una spina contenente un veleno che provoca un dolore molto intenso ai malcapitati che ne entrano in contatto. La puntura di una tracina provoca un arrossimento e un gonfiore della parte colpita e può anche provocare nausea o vomito e svenimenti, soprattutto se siamo particolarmente spaventati.
Il dolore tende a raggiungere il suo culmine entro i 45 minuti dopo la puntura, ma può perdurare anche nelle 24 ore successive e si possono manifestare anche problemi di sensibilità della parte e formicolii.

Cura

Quando una tracina ci punge prima di tutto si deve verificare che la spina dorsale non sia rimasta nella nostra pelle altrimenti deve essere rimossa e si deve far uscire dal nostro corpo tutto il veleno iniettato spremendo la zona colpita. Successivamente è opportuno disinfettare accuratamente la parte che è stata soggetta alla puntura della tracina, riposarsi all’ombra e bere dell’acqua a piccoli sorsi.
Se il dolore non permette di realizzare queste operazioni è bene utilizzare il classico rimedio dell’acqua calda.
Il veleno della tracina è termolabile quindi immergendo il piede dentro dell’acqua calda, o in caso non sia possibile sotterrando il piede dentro la sabbia calda, si riesce a bloccare il veleno e il dolore tende a scomparire all’incirca dopo 30 minuti.
Per curare la puntura di una tracina alle volte può essere consigliabile rivolgersi ad un medico, soprattutto se è presente un residuo della spina dorsale di questo pesce, se il dolore è insopportabile e non si riesce a placarlo, e se manifestiamo vomito o siamo svenuti.