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Quali sono i primi sintomi dell'Alzheimer e come aiutare il malatoIl morbo di Alzheimer è una malattia neurologica sempre più attuale in una società che invecchia, come la nostra. Come si fa a riconoscere i primi sintomi della malattia? Ci sono dei test per diagnosticare l'Alzheimer prima che la malattia degeneri in demenza? Cosa si può fare sul piano della prevenzione e quali sono le nuove terapie?
Il morbo di Alzheimer è un processo degenerativo delle cellule celebrali, caratterizzato da perdita neuronale, placche e grovigli neurofibrillari. Le cause della malattia non sono del tutto chiare: ciò che si sa è che nel cervello del soggetto affetto dall'Alzheimer si formano dei depositi anomali di proteina amiloide che interferiscono con i grovigli neurofibrillari di proteina tau, alterando le capacità cognitive. Come a riconoscere i primi sintomi dell'Alzheimer?
Con l'avanzare dell'età la memoria può perdere colpi; spesso, però, questa convinzione porta a sottovalutare segnali importanti: l'incapacità a ricordare avvenimenti recenti, ad esempio, o il disorientamento.
Gli inibitori della colinesterasi si sono dimostrati farmaci particolarmente efficaci e di facile somministrazione (es. tramite cerotto transdermico). Essi agiscono sia in aiuto della memoria del paziente, sia migliorandone il comportamento. A tale scopo, in presenza di uno stato grave di malattia - con depressione, angoscia, forte agitazione -, si può integrare la terapia con antipsicotici e antidepressivi. E' possibile una prevenzione per l'Alzheimer?
Certamente tenere il cervello in allenamento permette di conservare più a lungo la funzionalità delle sinapsi. A riprova di questa teoria i risultati degli esperimenti svolti dal Cner, il S. Raffaele di Milano, l'Istituto nazionale di Neuroscienze e le università di Brescia, Firenze e Milano Bicocca (pubblicati su Neurology).
L'Alzheimer e la mancanza di assistenza. Il ruolo della famiglia.
La mancanza di strutture specializzate nell'assistenza ai malati è di sicuro un handicap nella gestione dell'Alzheimer.
Come aiutare un familiare colpito dall'Alzheimer? Farsi aiutare per aiutare. Molto spesso la malattia di un familiare si riflette sull'intero nucleo: è bene chiedere aiuto, comprendere come aiutare il nostro caro. L'Alzheimer può comportare disorientamento, agitazione, aggressività: i farmaci sono un valido supporto, ma i malati di Alzheimer richiedono comunque un'attenzione psicologica particolare. Anche un gesto semplice (come andare al mercato, ricevere visite inattese o fare una doccia) può creare uno scombussolamento nel malato; è bene aiutarlo a comprendere la situazione, rassicurarlo dell'ambiente in cui si trova, parlargli lentamente con un tono di voce fermo e pacato. Molte associazioniad hoc possono aiutare i parenti nel difficile compito dell'assistenza (caregiver).
Ecco alcuni indirizzi utili
http://www.alzheimer-aima.it/
http://www.alzheimer.it/
http://www.alzheimeruniti.it/
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