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Perdita dei capelliCosa si può fare contro la caduta dei capelli? In questo articolo vediamo le cause e i rimedi per la caduta dei capelli.

E' difficile stabilire quanto un elemento del nostro corpo possa incidere positivamente o negativamente sull’aspetto estetico totale. Una bocca, un naso, un seno, delle gambe, degli occhi, perfetti o imperfetti che siano possono costituire il successo o il dramma della nostra vita. Per i capelli la regola non cambia: Brigitte Bardot con i suoi ha creato una moda, Yul Brinner senza i suoi, pur non potendo vantare milioni di imitatori, ha creato il suo successo. Per milioni di persone invece i capelli, ben lungi dall’essere una fortuna costituiscono solamente un problema: grassi, secchi, con forfora e specialmente per gli uomini esiste il dramma della perdita dei capelli.

 

I problemi dei capelli


Forfora: il problema più diffuso


La forfora, forse il quadro da tutti più conosciuto. Si potrebbe quasi dire che nessuno ne è completamente scevro, infatti essa non rappresenta altro che un processo desquamativo fisiologico delle cellule del cuoio capelluto. Ogni giorno la nostra pelle lascia cadere da ogni area una certa quantità di cellule morte e quindi anche dalla pelle del capo una quantità diversa da individuo a individuo ogni giorno fisiologicamente cade. Certo a volte la quantità di queste cellule morte che si distaccano dal nostro cuoio capelluto è davvero eccessiva e continua. Per spiegare questi eccessi sono state chiamate in causa l’azione di batteri e funghi, una reazione della pelle ad una intensa seborrea che a volte accompagna il fenomeno della forfora, disturbi digestivi, lo stress e una grande varietà di molteplici altri fattori. Certo è che la forfora, quando in eccesso, rappresenta la risposta della cute a minimi processi infiammatori focali le cui cause sono tutt’oggi non esattamente comprese. Se alcuni funghi abitatori del nostro cuoio capelluto possono davvero giocare un ruolo importante nel causare un eccesso di desquamazione, molti altri fattori quali quelli digestivi o ambientali, sembrano essere di scarsa rilevanza. Cosa fare dunque concretamente per combattere questo noioso e antiestetico fenomeno che affligge uomini e donne sia che essi abbiano o no i capelli secchi o grassi? In commercio esistono ormai numerosi prodotti quali shampoo, lozioni e balsami che realmente espletano un’azione efficace nel ridurre l’eccesso di desquamazione furfuracea e che consentono inoltre di tenerla sotto controllo nel tempo.
Molli di questi preparati si basano sull’azione di sostanze quali lo zinco piritione, l’ottolamina, l’ac. undecilenico etc. Tuttavia ciascun individuo presenta un “proprio” problema e pertanto se la forfora è davvero eccessiva è bene consultare un dermatologo che saprà aggiungere ad un preparato specifico per l’igiene (shampoo) anche quei presidi medici necessari per dominare il problema.

Attenzione a quella ghiandolina

La seborrea, il grasso dei capelli, è insieme alla forfora il più diffuso problema dei capelli.
I capelli come sappiamo nascono nei follicoli piliferi e prima di fuoriuscire dalla superficie cutanea entrano in contatto con un liquido molto denso che è prodotto da una ghiandolina annessa a ciascun follicolo pilifero: la ghiandola sebacea. Il liquido prodotto da queste ghiandole è detto sebo e perciò una sua eccessiva secrezione è definita seborrea. Sia i capelli che le ghiandole sebacee sono sotto l’influenza degli ormoni androgeni, quelli cioè di tipo maschile, e questo spiega la maggior frequenza del problema nel sesso maschile. Al tempo stesso le complesse influenze ormonali che regolano l’attività delle ghiandole sebacee rendono ragione delle difficoltà che si incontrano nel debellare questo eccesso di sebo.
La seborrea può essere un problema che accompagna sia la forfora che la calvizie maschile, ma può pure essere presente da sola in assenza di qualsiasi altro disturbo del cuoio capelluto. L’eccesso di sebo si accompagna anche a delle modificazioni della sua composizione e alcuni dei suoi costituenti risultano irritanti per la cute stessa, così da giustificare l’intenso prurito che spesso accompagna questo fenomeno.
Proprio perché correlata con l’attività degli ormoni androgeni è raro riscontrare un’intensa seborrea nella giovinezza prima della crisi puberale. Solamente con la maturazione sessuale infatti, comincerà una intensa produzione di questo tipo di ormoni, Per analoghi motivi la donna sembra essere più interessata al problema dopo la menopausa quando cessa la produzione degli ormoni estrogeni (quelli propri del sesso femminile) che antagonizzano l’effetto degli androgeni. Risolvere radicalmente questo problema è quindi esclusivo compito del dermatologo o del medico, e non sempre ciò è possibile o agevole. Tuttavia se questo problema vi affligge lavate pure frequentemente i capelli, purché con uno shampoo appropriato e di buona qualità. Lavare i capelli spesso non arreca, in assenza di particolari patologie, nessun danno. Alcune sostanze lenitive, specie di origine vegetale, si sono rivelate utili nell’alleviare il prurito e altre, quali i derivati del catrame sembrano esplicare un effetto antiseborroico efficace.
Infine va ricordato come spesso si confonde il “grasso” dei capelli con l’inquinamento ambientale che depositandosi sui nostri capelli esagera il reale aspetto della nostra capigliatura.
Al contrario dei capelli grassi, i capelli secchi riconoscono in una scarsezza della secrezione sebacea la ragione del loro stato. La mancanza della normale sottile pellicola di sebo che ricopre i capelli, li rende fragili, sfibrati, difficilmente pettinabili.
Anche per i capelli secchi è davvero difficile tentare di risolvere il problema alle radici: non siamo ancora in grado di regolare la secrezione sebacea a nostro piacimento. Tuttavia la correzione cosmetica di questo problema non è difficile.  Numerosi shampoo e balsami sono stati creati con l’intento specifico di ripristinare il depauperato film di sebo sui capelli. Lo specialista non avrà dunque difficoltà nel suggerire il prodotto appropriato.


Aiuto! Mi cadono i capelli…


Ma che cosa fare quando i capelli cominciano a cadere? Perché i capelli si spezzano? Come fare per mantenerli sempre sani? Le domande sui capelli sono davvero tante perché essi sono affetti da un numero davvero vasto di malattie.
Alcune come la comune calvizie maschile sono, più che delle vere malattie, degli stati al limite della fisiopatologia del cuoio capelluto.
Da alcuni anni un’altra affezione del cuoio capelluto è divenuta sempre più frequente. Essa si manifesta con delle chiazzette tondeggianti ove i capelli scompaiono e residua una cute liscia senza neppure un ricordo dei perduti capelli.
E l’alopecia areata, una vera e propria malattia estremamente complessa nella sua eziopatogenesi, ossia nelle cause e nelle modalità della sua instaurazione.
Questa malattia è diffusa soprattutto nei giovani sia nei maschi che nelle femmine, non risparmia nessuna età.
La caduta dei capelli si manifesta con delle chiazzette (ma può anche interessare qualsiasi altro distretto peloso cutaneo) che possono rimanere isolate e poi spontaneamente regredire.
Altre volte le chiazze si moltiplicano rapidamente fino a congiungersi lasciando l’intero cuoio capelluto completamente privo di capelli. Altre volte si verifica una perdita generalizzata di tutti i peli corporei.
L’evoluzione della malattia è estremamente capricciosa e se a volte i peli e i capelli tornano a spuntare altre volte nonostante iniziali riprese, l’individuo non recupera più né i suoi capelli né i peli corporei, e va ricordato che ciglia e sopracciglia svolgono un ruolo importantissimo nella protezione dell’occhio.
Le cause che conducono a questa affezione sono diverse: malattie immunologiche, neoplastiche, endocrine, etc.
Ma la cosa più sorprendente è che a volte non si riesce ad evidenziare alcuna causa apparente in grado di indurre tali drammatici effetti.
Sono questi i casi in cui entrano in gioco i fattori psichici, lo stress.
Per tali motivi la cura di questa particolare forma di alopecia (si intende con alopecia qualsiasi forma di caduta dei peli e dei capelli) è quanto mai complessa e non sempre coronata da successo. Oggi si ricorre sempre più spesso, dopo accurate indagini atte a svelare una patologia silente, all’uso dei raggi U.V., alla psicoterapia, ai cortisonici.
Questo quando non sia necessario rimuovere una causa quale una malattia endocrina reale responsabile del quadro cutaneo.

Quando il parto fa perdere i capelli

Un’altra causa diffusa di alopecia è la perdita dei capelli che si verifica dopo il parto e che viene definita “telogen effluvium” perché il follicolo pilifero, l’organulo generatore del capello entra in un particolare stato di “riposo” e smette di elaborare il capello. Il guaio è che molti follicoli entrano simultaneamente in questo stato e così molti capelli cadono insieme. Non sappiamo molto sulle cause che portano i folicoli a questa reazione, anche se di sicuro sono coinvolte le modificazioni ormonali che si verificano dopo il parto. Questa modalità di caduta dei capelli contraddistingue anche altre alopecie in cui si realizza un quadro di caduta in “telogen” per azione di eventi psicologicamente stressanti o dopo gravi stati di malattia magari rappresentati da febbri elevate. Questi quadri, seppure possano sembrare in apparenza gravi, non necessitano di particolari terapie se non di cure ricostituenti generali e di terapie eutrofiche locali.
Ma i problemi dei capelli sono ancora molti.
Numerose malattie dermatologiche colpiscono infatti il cuoio capelluto lasciando esiti cicatriziali e quindi zone dove i capelli, una volta caduti per effetto della malattia, non possono più ricrescere. Molte altre volle gravi squilibri alimentari sono in grado di alterare profondamente la crescita dei capelli. Tuttavia questi quadri non appartengono alla nostra società.
- Sono invece ancora presenti nelle popolazioni sottosviluppate.
E’ vero invece, come alcuni studi dimostrano, che alcuni principi alimentari (aminoacìdi, vitamine, sali minerali, metalli) entrano quali costituenti nella fibra stessa dei capelli, svolgendo quindi un ruolo fondamentale.
Vorrei infine ricordare come a volte, proprio le cure che rivolgiamo ai nostri capelli sono la causa di alcune delle loro affezioni. Gli spazzolamenti troppo frequenti ed aggressivi, l’uso di prodotti impropri, l’eccessivo calore, i trattamenti coloranti o decoloranti, sono tutti potenziali agénti dannosi per i capelli.
Alcune cadute dei capelli sono ad esempio causate da alterazioni del fusto del pelo che presenta dei punti di ingrossamento (tricoressi nodosa) simili a dei nodi o dei punti in cui sembra invaginarsi. Malattie simili, oltre ad essere geneticamente ereditate, sono anche dovute alle cause suddette (tricoressi nodosa).
Per finire credo sia opportuno far presente ancora una volta quanto “contino” per ciascuno di noi i capelli e non solamente come attributi estetici. Alcuni bambini affetti da gravi problemi emotivi (carenza di affetto!) si strappano lentamente e progressivamente i capelli fino a provocarsi un vera e propria alopecia.
Ancora una volta i capelli servono per comunicare, nel bene e nel male.

Calvizie comune
calvizie androgenetica

È inutile descrivere l’aspetto della più diffusa e a tutti ben nota perdita dei capelli.
Quello che forse è più interessante conoscere è che anche il sesso femminile è interessato da questa particolare perdita dei capelli. Infatti se negli uomini fra i 60 e gli 80 anni tale affezione, definita anche come alopecia seborroica, incide in circa l’80% dei soggetti, nelle donne della stessa età essa colpisce percentuali variabili dall’8 al 20% a seconda degli autori. La calvizie è la risultante di fattori genetici e ormonali che coesistono nello stesso soggetto: bisogna ereditare la predisposizione alla calvizie per manifestarla ed essa si instaura in questi soggetti solamente se il livello plasmatico degli ormoni androgeni è almeno normale. Così nelle donne che presentano questa alterazione essa sembra dipendere da piccole o gravi disfunzioni endocrine. Ma il discorso è in realtà molto più complesso: non tutti i capelli si comportano allo stesso modo, alcuni più di altri, alcune zone del nostro cuoio capelluto più di altre, sono sensibili all’azione degli ormoni di tipo maschile.
Anche le ghiandole sebacee, quelle che producono il “grasso” dei capelli sono sensibili agli ormoni androgeni. Ecco perché spesso la seborrea accompagna la calvizie.
La diversa sensibilità dei capelli è spiegabile su base genetica, il meccanismo di azione degli ormoni vede coinvolti gli enzimi endocellulari che convertono alcuni ormoni, o loro derivati, in prodotti attivi sul metabolismo cellulare, così da influenzare negativamente la vita stessa del capello. Le terapie moderne hanno lo scopo di antagonizzare l’effetto degli ormoni androgeni, ma chiaramente questo crea nel maschio non poche difficoltà che invece sono di gran lunga minori nel caso che queste terapie vengano instaurate in una donna.

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