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Ereutofobia, il disturbo di chi arrossisceL'ereutofobia o l'eritrofobia è un disturbo che porta chi ne soffre a non poter controllare il rossore fisiologico che può venire sul volto e sul petto per un'emozione, un affaticamento fisico o l'esposizione a una fonte di calore. In psicoterapia sia parla quindi di paura di "arrossire" o ereutofobia, ma occorre dire che questa condizione psico-fisiologica non sembra risolvibile sempre attraverso la terapia psicoterapeutica o il controllo conscio da parte del paziente.
La maggior parte delle persone che soffrono di ereutofobia tendono infatti ad arrossire senza controllo (iperemia), ad avere una reazione esagerata della pelle con un eccesso di quantità di sangue capillare anche per le emozioni più semplici e soprattutto di fronte a un pubblico. L'ereutofobia è quindi una condizione rivelatrice di uno stato alterato di iperemia soprattutto agli occhi degli altri, che possono interpretare questo rossore come vergogna o imbarazzo da parte del paziente, che a sua volta ingigantisce la sua paura e per un effetto collaterale arrossisce ancora di più. Insomma, l'euterofobia è un disturbo che da psicologico può essere classificato come neurologico, ma che in ogni caso porta all'isolamento sociale di chi ne soffre, che non può o non riesce a controllare la sua tendenza ad arrossire e duqne ne ha timore. Quali sono i rimedi per l'ereutofobia? Oltre all'approccio psicoterapeutico, che educa il paziente al controllo dell'iperemia come reazione spontanea e che appunto per la sua spontaneità può portare a un certo insuccesso terapeutico, altre opzioni per combattere l'ereutofobia possono essere di natura farmacologica o persino chirurgica. Quando l'approccio psicoterapeutico all'ereutofobia fallisce può infatti essere utile un aiuto farmacologico come gli inibitori della serotonina, che cercado di mantenere questo neutrotrasmettitore a un livello tale da non causare iperemia emozionale, i betabloccanti che portano alla vasocostrizione e quindi a una riduzione "meccanica" dell'iperemia e gli antipertensivi. Analogalmente all'approccio terapeutico, non è detto che i farmaci possano risolvere l'ereutofobia, tanto che in ultima analisi si può prospettare al paziente un intervento chirurgico, ovvero un intervento noto come simpatectomia endoscopica toracica. Questo intervento per l'ereutofobia permette di bloccare i gangli che portano alla vasodilatazione dei capillari di viso e petto, operaizone che ora si effettua per via mininvasiva e con decorso postoperatorio molto minore rispetto al passato e richiede meno di mezz'ora in anestesia generale, con dimissione entro poche ore dall'intervento. Tuttavia questo intervento non cura l'ereutofobia in modo irreversibile, per cui il paziente deve informarsi bene prima di valutare una simile soluzione al suo rossore continuo. Link utili: Paura di arrossire in pubblico Ereutofobia, approccio psicoterapeutico
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