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Articoli menopausaSulla menopausa

Per gentile concessione del:
CENTRO ITALIANO SVILUPPO PSICOLOGIA ( C.I.S.P.)

La menopausa, il periodo in cui la donna perde la capacità riproduttiva, spesso segnato da disturbi e sintomi che scatenano un nuovo modo di vivere il proprio corpo e la propria femminilità. Vediamo il pensiero dell'autrice di questo articolo sulla menopausa.

 

 

di Annalisa Lo Monaco  

Prima di parlare della menopausa, condizione fisiologica della donna spesso percepita come patologica, vorrei dire soprattutto quello che la menopausa non è. La menopausa non è l’inizio di un periodo di decadenza. Anzi, se pensiamo che occupa la vita di una donna dai cinquanta in su, ci rendiamo conto che le donne vivono più di un terzo della loro vita in queste condizioni, cioè con carenza di estrogeni dovuta alla cessazione delle mestruazioni. Al contrario, questa età segna spesso un incremento delle attività, delle responsabilità sul lavoro e  dell’impegno in famiglia. Infatti, essendosi innalzata già negli ultimi dieci/quindici anni l’età delle primipare, risulta sempre più frequente incontrare donne intorno ai cinquant’anni ancora alle prese con figli adolescenti e con tutte le problematiche connesse.

All’incirca, sempre intorno a questa età, si hanno genitori che cominciano ad avere qualche problema di salute, fatto questo, che determina un ulteriore aumento degli  impegni. Si tratta, in definitiva, di un’età nella quale occorre esprimere grinta e energia, un’età, perciò, di massima fertilità, se pur intesa in senso più ampio e significativo.Certo le forze sono minori,  ma qualitativamente migliori. Ci si accorge di riuscire a dispiegare attività, e di essere in grado di fronteggiare stress continuativi, come mai si sarebbe potuto fino a 10/20 anni prima. Anche il corpo cambia. Ed è proprio adesso che va curato con attenzione e amore. La legge di gravità opera per tirare tutto giù? Si corre ai ripari con ginnastica, massaggi e diete equilibrate per contrastarla. Infatti non è raro vedere cinquantenni con fisici migliori di quelli che avevano a trent’anni.

Si ha più cura di sé e ci si vuole finalmente bene: con il passare del tempo si è imparato a perdonarsi e a guardarsi con simpatia e ammirazione. E’ un’età magica, è l’età dell’oro, come è stata da più parti definita. Ci si è lasciati alle spalle, spesso con successo, i sensi di colpa, di inadeguatezza o la voglia di primeggiare, le beghe familiari, le ripicche, i rancori;  e poi, come dice una saggia signora, non siamo più un pericolo per giovani donne in caccia. Anche questo è un bel sollievo. Il nostro fascino è intatto e continuiamo in modo più discreto a suscitare ammirazione e devozione.Con la saggezza dell’età comprendiamo che le energie, a volte anche dilapidate in passato, devono essere adesso,  gelosamente conservate per sé stesse. Spesso si riprendono studi o hobbies trascurati, si viaggia, si va a riallacciare le fila di un passato mai dimenticato e che si percepisce prezioso per il presente. Se si è in coppia da tempo, è stato ormai superato lo scoglio dell’incomunicabilità. Se si è deciso di restare con l’antico partner, si tratta evidentemente di una scelta consapevole, effettuata dopo aver vagliato pro e contro, ed osservando con tenerezza e affetto l’uomo che abbiamo deciso che sia quello che invecchierà accanto a noi (…perché invecchierà, lui).

E’ fondamentale, in questo caso, arricchire i rapporti con il proprio compagno, considerando che anche lui sta passando un momento difficile, e pertanto migliorare e/o incrementare lo scambio affettivo ed emotivo e cercare di avere rapporti sessuali regolari. Se invece si è single, non devono essere più precluse situazioni interessanti dalle quali trarre anche e soprattutto piacere, relax e svago. Si frequenteranno amiche con le quali avere scambi ‘di qualità’  e si cercherà  di trarre il massimo da quello che offre, da un punto di vista culturale, di intrattenimento etc..., il luogo in cui si vive, dedicando le nostre risorse soltanto ad eventi e situazioni che ci facciano sentire bene.Insomma si può scegliere. Mai come a questa età ci si può concedere il lusso di farlo.Non esiste più l’incubo dei contraccettivi, aspetto questo che arricchisce la donna consapevole verso la scoperta di un piacere per la sessualità e verso una capacità di abbandono migliore di prima.Si è amate per quello che si è, e ci si ama di più perché ci si cura di più. Cosa possiamo fare però per combattere la carenza degli estrogeni? Non mi stancherò mai di ripetere che, laddove non sussistano problemi specifici e assistiti da un medico, magari aperto a visioni innovative,  può essere aumentata in modo sensibile la qualità della vita, attraverso una giusta alimentazione e l’attività fisica. Il tutto integrato da rimedi naturali derivanti da discipline alternative tipo fitoterapia, oligoterapia….

Ma  vediamo ora più da vicino che cos’è la menopausa e quali sono gli eventuali danni che possiamo aspettarci. Sotto questo aspetto, ispirandosi anzitutto alla massima “il pensiero crea e la parola condiziona”, dovremmo evitare assolutamente di parlarne in pubblico, ed addirittura di “pronunciare l’orrida parola”.Confidatevi ed affidatevi invece al vostro medico e ginecologo. La meno-pausa, letteralmente senza-regole, segna la cessazione da parte delle ovaie della produzione degli estrogeni, ormoni femminili che sono fondamentali per la riproduzione in quanto preposti alla maturazione dei follicoli e conseguente produzione di ovociti: insomma possiamo dare l’addio agli anticoncezionali. E’ vero che la mancata produzione di estrogeni comporta dei fastidi tipo vampate ecc..., però possono essere tenuti benissimo a bada, quando non siano eccessivamente fastidiosi.Un compito importante degli estrogeni è la fissazione del calcio sulle ossa, per cui con l’abbassamento di questi si grida al pericolo dell’osteoporosi. Vorrei però ridimensionare questo spauracchio. Di osteoporosi vera ne soffrono pochissime donne e quindi non preoccupiamoci più del dovuto. Chi non ha mai praticato attività fisica cominci a farlo regolarmente, perché l’esercizio fisico regolare aumenta la densità ossea. Non a caso quando si è costretti ad un periodo abbastanza lungo di allettamento, si usa il termine “perdere l’osso”  intendendo che l’inattività è dannosa proprio alla struttura ossea.

Perciò, ad esempio camminare regolarmente almeno mezz’ora al giorno non è solo benefico ma indispensabile. Tenendo, come è bene fare, sotto controllo tutto quello che accade nel nostro corpo, con analisi e visite preventive, potremo accorgerci che non sta accadendo nulla di strano.Sono sempre più numerosi i medici che, verso pazienti che non presentano nessun problema specifico, consigliano semplicemente di curare la dieta, svolgere attività fisica regolare,  assumere oligoelementi e/o prodotti fitoterapici per evitare effetti indesiderati, quali sbalzi di temperatura, di umore, ritenzione idrica, ingrassamento ecc. Anche rivolgersi  con fiducia ad un medico omeopata può essere utile, perché in molti casi le terapie omeopatiche hanno grande efficacia. Cultura vuole – o dovremmo forse dire sottocultura - che l’età fertile e creativa della donna sia solo associata al ciclo riproduttivo. Non è così. E’ il momento che la donna si appropri di questa età in quanto feconda e benefica per lei, iniziando, se non l’avesse già fatto, a esigere spazi, attenzioni e rispetto diversi per il proprio tempo ed i propri ritmi.

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