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antitubercolareQuali sono i farmaci per la terapia antitubercolare

Tutti i pazienti affetti da tubercolosi dovrebbero assumere la terapia antitubercolare sotto stretto controllo del personale sanitario: una procedura chiamata DOT, disponibile in molti servizi sanitari pubblici. La scarsa osservanza della terapia antitubercolare è la prima causa di insuccesso terapeutico per la tubercolosi, con insorgenza di forme farmaco-resistenti.

Terapia antitubercolare per tubercolosi latente. I pazienti con infezione tubercolare latente che possono sviluppare una tubercolosi attiva sono: pazienti affetti da HIV concomitante, pazienti sotto terapie immunosoppressive, bambini piccoli, persone venute in stretto contatto con casi di tubercolosi polomnare, pazienti con segni radiografici di tubercolosi non trattate, pazienti positivi al test della tubercolina.

I pazienti con tubercolosi latente trattati con farmaci immunomodulatori hanno un alto rischio di sviluppare la malattia attiva secondo recenti studi: in particolare se il trattamento antitubercolare prevede farmaci come l'infliximab, l'etanercept, l'adalimumab.

Tra i farmaci di prima scelta, la terapia antitubercolare più comune è il trattamento con isoniazide, da somministrare per nove mesi. Un regime antitubercolare alternativo per i pazienti affetti da tubercolosi latente consiste nella somministrazione di rifampicina per quattro mesi. Nella tubercolosi latente e resistente ai farmaci, la terapia antitubercolare prevede regimi a base di almeno due farmaci (es. pirazinamide+etambutolo), ma la loro efficacia rimane incerta.

Terapia antitubercolare per tubercolosi attiva: La terapia antitubercolare per la malattia attiva comprende una fase iniziale di due mesi e una fase di continuazione che varia dai quattro ai sette mesi. La terapia empirica iniziale dovrebbe essere costituita da quattro farmaci: isoniazide, rifampicina, pirazinamide ed etambutolo. La terapia di proseguimento prevede invece due farmaci, ma nei pazienti che non sono positivi ad Hiv, hanno tubercolosi non cavitaria e con espettorato negativo dopo due mesi di trattamento, va bene una terapia antitubercolare di continuazione con la rifapentina, da prendere una volta alla settimana per quattro mesi. Se l'espettorato è positivo dopo la terapia di continuazione, la terapia va prolungata. 

Tra gli effetti indesiderati dei farmaci antitubercolari è comune una tossicità epatica, evidente in particolare con il piranizamide. 

Link utili: 

Terapia antitubercolare su medicItalia

Farmaci antitubercolari, effetti indesiderati

Tubercolosi polmonare

 

 

 

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