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Pericolo plastica

oggetti plasticaSiamo sommersi dalla plastica. In casa, a lavoro, nei cassonetti della differenziata la maggior parte degli oggetti con cui abbiamo a che fare sono fatti di plastica. E se i polimeri che costituiscono il materiale stesso non sono definiti rischiosi è vero che altre sostanze chimiche usate nella lavorazione della plastica sono state associate a disturbi endocrini e dello sviluppo neurologico alterato.

 

Avete mai notato quanta plastica si accumula nei nostri cassonetti della spazzatura differenziata? Una volta la gran parte dei prodotti e degli utensili per la casa erano fatti soprattutto con il vetro. Bottiglie, strumenti per terapie domestiche, contenitori. Oggi è fatto tutto con la plastica e materiali similari. Con conseguenze importanti sullo smaltimento e il riciclo dei prodotti plastici.

Tutto questo non desterebbe particolare attenzione se non fosse che puntualmente da studi scientifici approfonditi vengono lanciati allarmanti avvisi contro l'uso e abuso della plastica per prodotti anche di uso quotidiano. Sotto processo anche nell'ultima ricerca sono soprattutto le sostanze emesse da questi oggetti di plastica. A lanciare l'ennesimo allarme è un team di ricercatori svedesi. Analizzando una serie di prodotti impiegati nella vita di tutti i giorni gli scienziati dell'Università di Goteborg hanno condotto dei test rilevano che un terzo dei prodotti analizzati rilascia sostanze tossiche, inclusi 5 oggetti su 13 destinati ai bambini. Una pessima media! Gli studi sono stati condotti attraverso l'uso delle pulci d'acqua e hanno rivelato il rilascio di sostanze che si sono rivelate tossiche. Fra questi, per esempio, ci sono anche giocattoli da bagno e quelli galleggianti, come i braccioli gonfiabili. L'uso di materiali plastici è nettamente in aumento nella nostra industria e anche se i polimeri di cui sono composti non sono esplicitamente additati come "tossici" è anche vero che a preoccupare sono soprattutto le sostanze residuali chimiche e spesso sconosciute al consumatore finale che si liberano dagli oggetti. La soluzione sarebbe sostituire o limitare l'uso di sostanze pericolose e di rendere più consapevoli i consumatori delle alternative. Se vuoi saperne di più leggi l'articolo sullo studio svedese.

Altri studi si sono basati sulla esposizione umana agli ftalati e al bisfenolo, sostanze chimiche utilizzate nella fabbricazione di plastiche. Nelle analisi la presenza di queste sostanze nell'uomo è assolutamente accertata e in grandi quantità, a causa della sovraesposizione ad oggetti di plastica. La preoccupazione è tutta rivolta al sistema endocrino e sullo sviluppo neurologico soprattutto dei bambini. Indice androgenico diminuito, diminuzione degli ormoni estradiolo e stimolante della tiroide, aumento dell’ ormone follicolo-stimolante, sarebbero alcuni dei risultati collegati alla sovraesposizione dell'uomo alle sostanze chimiche della plastica. Lo sviluppo neurologico alterato e i disordini dell'attenzione e del comportamento sono tra i rischi più riscontrati nei bambini sotto l'effetto di ftalati. Le bottiglie in plastica, il sottile film interno alle scatolette di cibi conservati, le tettarelle per lattanti e le confezioni alimentati. Sono queste nello specifico esempi di oggetti di pplastica con cui ingeriremmo normalmente quantità piccole ma costanti di bisfenolo. Particolarmente pericoloso nelle donne in gravidanza, perchè alterano in modo cruciale lo sviluppo dei neonati. Se vuoi saperne di più leggi gli effetti nocivi di ftalati e bisfenolo sui bambini.

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