Amniocentesi in gravidanza, presto sostituita

Forse pochi sanno che l'amniocentesi in gravidanza è uno degli esami che non ha mai conosciuto evoluzioni di sorta più o meno dal 1800. Mentre il salto tecnologico si è imposto in esami che sono diventati meno invasivi per la donna, l'amniocentesi in gravidanza, che costituisce l'unico tipo di esame prenatale per individuare alcune anomalie del feto, è rimasto invece tale e quale per quasi due secoli, e certamente non stiamo parlando di un esame facile.

L'esame dell'amnioscentesi in gravidanza consiste infatti nel prelievo di parte di liquido amniotico dalla cavità intrauterina, una pratica non esente da rischi legati alla maturità del liquido (quindi al periodo ideale di gravidanza in cui sottoporsi all'amniocentesi) e alla bravura del medico, con una bassissima ma pur sempre presente percentuale di aborto spontaneo in seguito.

Molte sono le donne che non vogliono sottoporsi all'amniocentesi in gravidanza, ma presto questo esame potrà essere scalzato da un semplice test del sangue, il che permetterebbe a tutte le donne incinta di accedervi senza pericolo, e in secondo luogo di avere una più larga previsione su alcune patologie prenatali, quali le malattie metaboliche e alcune malattie e sindromi rare. Il nome del nuovo test che sostituirà l'amniocentesi in gravidanza si chiama MPLA, ovvero amplificazione legatura-dipendente multipla della sonda.

Si tratta di un esame basato, come dicevamo, su un prelievo del sangue eseguito tra il sesto e l'ottavo mese di gravidanza, presentato da un gruppo di ricercatori olandesi in occasione della 26ª assemblea annuale della Società europea di riproduzione umana ed embriologia (Eshre).

Dal prelievo di sangue sarebbe possibile, dicono i ricercatori, arrivare alle stesse informazioni sul DNA del feto senza ricorrere all'amniocentesi in gravidanza. Una novità molto importante che sostituirebbe un esame datato, ma che sarebbe disponibile solo tra qualche anno.

Link utili: 

Che cos'è l'amniocentesi