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Mai sottovalutare la Tubercolosi

contagio tubercolosiIl mondo occidentale si sentiva tranquillo e al sicuro di aver debellato completamente la Tubercolosi. Ma nuovi casi nel cuore dei paesi sviluppati riportano l'attenzione del mondo scientifico su questa malattia polmonare che se non affrontata con cura può portare alla morte. Sono diversi i casi conclamati in Italia e di fronte al nuovo fenomeno la ricerca non resta a guardare.

 

 

 

Pensavamo di averla sconfitta definitivamente. Invece la tubercolosi non è mai stata così attiva. Forse abbiamo solo permesso che si rafforzasse. Sono svariati i casi di nuove manifestazioni di tubercolosi nei paesi ritenuti ormai al sicuro da questa violenta malattia polmonare che può risultare fatale proprio perchè ormai sottovalutata e ritenuta sconfitta. Anche nel cuore del nostro bel paese. Sebbene diversi casi continuino ad essere registrati tutti gli anni, non è una delle malattia che anima l'immaginario e la nevrosi collettiva. Anzi. Solo alcune categorie come i bambini in età scolare e gli operatori sanitari sono sottoposte ad un'analisi specifica per verificarne la presenza. Ma da gennaio ad oggi, i casi verificatisi in Italia fanno un certo effetto. A gennaio in una scuola di Bergamo viene individuato un caso. Sono tre i casi conclamati a Milano durante il mese di febbraio: 2 bambini ed un clochard avrebbero conclamato la malattia, mentre altri 12 bambini sarebbero risultati positivi al test effettuato a scuola. E si avvicendano le notizie di casi dell'ultima ora: due bambine di due anni in un asilo nido nel ferrarese; screening per i 42 addetti della storica Biblioteca Marucelliana di Firenze dopo aver riscontrato un caso di tubercolosi polmonare per uno di loro; un agente della polizia penitenziaria in servizio nel carcere di Parma ricoverato per aver contratto la tubercolosi. Sono 3 i casi sottoposti a terapia tubercolare, su 11 affetti da sintomi conclamati all'ospedale di Bari, dov'è morta per la malattia una prostituta nigeriana.
Con 4.500 casi notificati dall’Istat e 1.500 non ufficiali, la tubercolosi potrebbe tornare a preoccupare anche in Italia. Se n’è discusso anche in occasione del centonovesimo Congresso Nazionale degli Internisti. E anche se affligge maggiormente i paesi dove norme igieniche e prevenzione lasciano a desiderare come Asia e Africa, nel mondo si calcolano oltre 9 milioni di persone ogni anno con un calcolo di decessi di oltre due milioni di persone nel mondo. E soprattutto le grandi metropoli dell'Occidente non ne sarebbero completamente al sicuro. Da tempo diverse voci suggeriscono di non abbassare la guardia contro questa minaccia, prima che diventi caso. E per il 23 marzo è stato organizzato un incontro tra medici, politici e rappresentanti delle istituzioni che a Roma potranno scambiarsi idee ed elaborare strategie per evitare una nuova epidemia nel nostro Paese. Si propone infatti di riavviare la sorveglianza ed effettuare nuovamente i test nei luoghi pubblici come scuole o caserme. E la ricerca non resta a guardare. Anche l'Italia ha contribuito alla realizzazione di un nuovo farmaco per guarire dalla Tubercolosi. Si tratta di un farmaco della classe deibenzotiazinoni, il quale prende come bersaglio l’enzima Rv3790, essenziale per la sopravvivenza del batterio della tubercolosi. E nella relazione tra Tubercolosi e infezione da Hiv si sviluppa la ricerca di un team di Harvard: nella loro relazione, pubblicata sul Journal of Leukocyte Biology, essi descrivono come l’Hiv interferisca con i meccanismi cellulari e molecolari utilizzati dai polmoni per la lotta contro l’infezione della tubercolosi. Questa informazione è fondamentale per i ricercatori per sviluppare cure per aiutare le persone con Hiv a guarire o prevenire l’infezione da tubercolosi.

La Tubercolosi

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