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Linee guida aggiornate sullo screening della prostata

screeningcancroprostata.jpg Negli stati Uniti il cancro alla prostata ha un’incidenza del 16%; il rischio di morte per tale patologia è molto basso.
Sono ad alto rischio gli uomini con una storia di tumore alla prostata in familiari di primo grado.
Questa forma di tumore puo’ progredire in modo molto vario: nella maggior parte dei casi un tumore a basso rischio si puo’ sviluppare molto lentamente senza dare sintomi particolari, mentre nelle forme più gravi di tumore prostatico il rischio di morte è molto più alto di quello legato ad altre forme tumorali.

 


Screening cancro prostata: l’esame digitale per via rettale
L’esame digitale del retto rileva la presenza di asimmetrie della prostata, noduli o indurimenti.
La natura delle anomalie eventualmente individuate viene approfondita attraverso una biopsia della prostata con ecografia transrettale.

Screening cancro prostata: l’antigene prostatico specifico (PSA), benefici e rischi
Si tratta del test di screening più utilizzato per la diagnosi del tumore prostatico.
La presenza del carcinoma è rilevata in presenza di alterazioni dell’antigene prostatico specifico (PSA): un valore di 4 ng/ml viene considerato significativo; d’altra parte il tumore puo’ essere rilevato anche con valori inferiori del PSA.
Inoltre un valore elevato del PSA puo’ essere riscontrato anche in presenza di forme tumorali benigne, come l’ipertrofia prostatica benigna e la prostatite.
Uno studio europeo sullo screening di tumore alla prostata ha sottoposto un campione di pazienti a test PSA una volta ogni 4 anni e un altro gruppo una volta ogni due anni.
Il  follow up di 11 anni nel primo gruppo ha mostrato una riduzione della mortalità per tumore prostatico del 21%, mentre il follow up di 14 anni nel secondo gruppo ha evidenziato una riduzione del 44%.
Il test PSA puo’ tuttavia causare alcuni problemi. Più in particolare, lo screening di soggetti privi di sintomi particolari puo’ portare all’individuazione di neoplasie di scarsa rilevanza.
I pazienti a cui è stato diagnosticato tramite il test un tumore della prostata allo stadio precoce possono decidere di sottoporsi a trattamenti non strettamente necessari che possono avere come effetti collaterali incontinenza urinaria e impotenza.
Secondo l’US Preventive Services Task Force gli effetti collaterali del PSA sono superiori ai benefici che questo test di screening puo’ apportare. D’altra parte, l’American Cancer Society ritiene importante che tutti gli uomini di età uguale o superiore ai 50 anni conoscano vantaggi e possibili danni del test prima di scegliere se sottoporsi o meno allo screening.
L’American Urological Association raccomanda in generale di iniziare a sottoporsi a questo test di screening a partire dai 40 anni.
 
 

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