Visita prostatica scalzata dallo screening prostatico?

Gli uomini più a rischio di cancro alla prostata secondo un gruppo di scienziati britannici devono sottoporsi regolarmente alllo screening che non consiste più nella visita prostatica o negli esami alla prostata tradizionali, ma nei nuovi test del sangue come quello del Psa, uno strumento essenziale e semplice per ridurre il pericolo di sovradiagnosi costose e dannose.

Questo nonostante proprio lo scrrening da Psa negli ultimi tempi era stato criticato per il pericolo di sovradiagnosi, il che ha condotto a nuovi studi con risultati più determinanti.  "Anche se questi sono i primi risultati, sembra che lo screening sia ragionevolmente accurato nel prevedere il cancro alla prostata potenzialmente aggressivo tra gli uomini a più alto rischio di malattia a causa di una predisposizione genetica", ha detto Ros Eeles, che ha guidato il gruppo di ricerca dell'Institute of Cancer Research (ICR) e del team ospedaliero del Royal Marsden .

Lo studio ha trovato che la diagnosi di tumore del test di screening PSA nel campione di pazienti - espressa come numero di tumori rilevati rispetto al numero di campioni di tessuto prelevati - è stata del 48 per cento, di gran lunga superiore al 24 per cento raggiunto con i vecchi metodi di screening.

Unica controversia dello screening per il cancro alla prostata è come già detto la caratteristica dell'antigene prostatico specifico (PSA), che non distingue tra persone ammalate di cancro maligno e benigno, il che porta a un rischio di sovradosaggio di casi maligni.

Tuttavia, data l'aggressività del cancro alla prostata, questi screening del sangue in sperimentazione ormai da tempo si pongono come obiettivo la possibilità di fare una diagnosi precoce e quindi di salvare vite umane. Il cancro della prostata è il secondo tumore più comune negli uomini e ne uccide 254 mila uomini l'anno.