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 Insonnia: disturbo stagionale o malattia cronica?
A cura di Nicola Lalli
Quali sono le cause dell'insonnia? Come affrontare l'insonnia? Quali le possibili terapie? L’estate, a causa dell’aumento della temperatura e dell’umidità che impedisce la normale traspirazione notturna pari a circa un litro e mezzo di litri per notte, a causa di un’alternanza giorno-notte (alternanza che regola il nostro orologio interno) a favore della notte molto più breve, spesso a causa di un aumento del rumore nelle ore notturne, è certamente la stagione che aggrava o crea il problema e scatena le cause dell’insonnia.
Non che l’insonnia sia un disturbo stagionale, tutt’altro, essa è prevalentemente una malattia cronica che colpisce circa il 30% della popolazione sopra i 18 anni e che si manifesta in primo luogo con una difficoltà all’addormentamento, seguito da un sonno instabile e frammentato, fino al risveglio precoce che avviene in genere tre o quattro ore dal l’inizio dell’addormentamento. Quindi un disturbo che colpisce una vasta fascia sociale con un fisiologico aumento nella terza e quarta età. Per comprendere l’estensione del fenomeno, bisogna tener presente che circa il 20% della popolazione femminile sopra i diciotto anni soffre di questo disturbo a confronto di un 11% di incidenza nel sesso maschile. Credo che sia interessante conoscere le varie forme di insonnia e le modalità di affrontare questo problema. Ma in primo luogo mi sembra necessario delineare brevemente le caratteristiche di una delle funzioni bio-psichiche fondamentali dell’uomo qual’è il sonno, che nonostante sia approfonditamente studiato da oltre un secolo, presenta ancora numerosi interrogativi. Dopo aver descritto le caratteristiche essenziali del sonno, esporrò le diverse modalità espressive dell’insonnia ed infine quali sono le possibilità di affrontarla: dall’igiene mentale del sonno fino alla terapia psicofarmacologica.
Continuo: "Classificazione e cause dell’insonnia" di Nicola Lalli
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