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Non solo le mamme: anche diventare padre deprimeEravamo abituati a credere che la depressione post-partum colpisse solo le donne e per svariati motivi: da un lato lo stress della gravidanza a cui segue la cura del neonato e la paura di non essere in grado di accudirlo; dall'altro l'evento del parto stesso e un nuovo cambiamento emotivo nella vita della donna. Il suo corpo prima conteneva una vita dentro di sé mentre ora ha un figlio, qualcosa di diverso da se stessa.
Infine, ma non meno importanti, i cambiamenti ormonali che entrano in gioco durante e subito dopo la gravidanza.Insomma, pensavamo che la depressione che seguiva la nascita di un figlio fosse tipica femminile. Invece no. Invece anche per un uomo diventare padre e avere un figlio può essere un evento traumatico. Ma com'è possibile che diventare padre rappresenti motivo di depressione e anche di depressione grave? Eppure i dati non mentono: esiste un numero significativo di padri, il dieci per cento, che soffre di depressione post-partum, secondo James F. Paulson, uno psicologo clinico e ricercatore presso la Eastern Virginia Medical School di Norfolk, il quale aggiunge "Vi è un nesso chiaro e coerente tra la depressione del padre e la depressione della madre". Quindi diventare padre sarebbe un evento traumatico solo in quanto legato alle depressione della neomamma. Ma esiste qualche altro fattore? Il ricercatore ammette di non esserne sicuro: forse i primi mesi di vita del bambino portano entrambi i genitori a vivere nuovi tipi di stress tra pianti, coliche e problemi di salute del neonato.
Tanto più che non è la nascita in sé, quindi il momento in cui si sta diventare padre, a innescare la depressione dei neopapà, quanto il dopo, esattamente come accade alle mamme. Il periodo più a rischio per i neopapà sembra essere tra i tre e i sei mesi del figlio. Altre riflessioni sull'argomento: e se fosse la reticenza dell'uomo a diventare padre o a districarsi tra pannolini e ore piccole a intensificare la depressione della mamma, al di là dei cambiamenti ormonali? Ma, a differenza delle donne, la maggior parte degli uomini depressi non vuole affrontare il problema: questo da un lato significa che chi sta per diventare padre ed è depresso all'idea di occuparsi di un figlio non lo dice, ma si comporta di conseguenza; dall'altro vuol dire che le stime ufficiali sono scarse, mentre il problema reale, come un iceberg di cui vediamo solo la punta, è ancora nell'abisso della non comunicazione. Link utili:
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