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Pillola abortiva e pillole abortive. Il caso degli aborti fai da te
La pillola abortiva ufficiale più conosciuta è la Mifegyne RU 486. Si può ottenere in una struttura ospedaliera dietro prescrizione medica di interruzione volontaria di gravidanza (come richiesto dalla L. 194/78) fino al 49° giorno di gravidanza. Vi sono specifiche controindicazioni alla somministrazioni che il medico dovrà vagliare caso per caso e potrebbe essere necessario un ricovero fino a 3 giorni. Proprio per queste restrizioni, la pillola abortiva è oggetto di abusi e commercio illegale. Sono le minorenni e le straniere le donne a maggiore rischio.
Come abortire. Farmaci nati per altre indicazioni sono spesso usati impropriamente sottobanco come pillole per abortire. E' il caso del Cytotec, ad esempio, un medicinale per l'ulcera che può provocare contrazioni uterine. Proprio queste pericolose strade alternative all'interruzione volontaria di gravidanza potrebbero spiegare l'anomalo aumento dei casi di aborti"spontanei" tra le ragazze: +79% negli ultimi 20 anni. Un dato che dovrebbe far riflettere sugli scenari illegali della Legge 194/78. Pensare di utilizzare al posto della pillola abortiva approvata (di per sé non esente da rischi) pillole autoprescritte, segnalate dal passaparola o dall'amica espone a gravissime conseguenze: emorragie difficili da bloccare, infezioni, danni all'apparato riproduttivo.
Il Dott.Bruno Mozzanega della Clinica ginecologica di Padova parla di 100 possibili casi annuali nella sola città veneta. Il fenomeno delle pillole abortive non autorizzate è vasto e sottovalutato. Secondo dati Istat in Italia gli aborti spontanei sono aumentati del 30% negli ultimi vent'anni e addirittura del 67% nella fascia di donne tra i 15 e i 19 anni.
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