Le persone allergiche sono quelle a rischio di anafilassi, una categoria di reazioni allergiche causate da ipersensibilità o allergia declamata verso un prodotto, un cibo, un farmaco, qualcosa che viene inalato o persino toccato.
I pasti ad alto contenuto di grassi sono diventati un'abitudine comune nei paesi occidentalizzati e non solo per la simpatia che le persone hanno nei confronti dei fast food: il cibo grasso si nasconde anche sulla tavola degli italiani, al di là delle abitudini importate dall'America. Pensiamo ai formaggi grassi, agli insaccati, alle paste ben condite e infine ai dolci.
In primavera scoppiano le allergie, ma se per alcuni allergici starnuti e arrossamenti o eccessiva lacrimazione durano il tempo di una stagione, ci sono allergie che potremmo definire croniche (allergia alla polvere, per esempio) contro le quali, oltra a tutelarsi con farmaci durante gli attacchi più violenti, giocoforza si impara a convivere in caso di entità medio lieve del disturbo. Una di queste è sicuramente l'allergia al gatto o al cane.
I bambini allergici sono in aumento nel nostro Paese, tanto che le allergie sono ormai diventate una malattia tristemente comune; a tal proposito occorre seguire le iniziative promosse dagli esperti dell'Ospedale Pediatrico Bambino Gesù che come per altri argomenti sulla salute del bambino, hanno stilato un decalogo per aiutare i bambini allergici con la collaborazione della Federasma.
Il nichel è una sostanza molto presente negli oggetti di uso quotidiano, soprattutto quelli metallici. Ma è una sostanza naturale di cui sono ricchi anche molti alimenti. E' sempre più spesso causa di allergie e intolleranze e ciò può comportare un cambiamento nelle nostre abitudini e nella nostra dieta. Purtroppo gli alimenti che contengono più quantità di nichel sono proprio quelli buoni per la nostra salute: verdure, legumi e acqua.
Sono l'ingrediente base del porridge, una pappa a base di avena che in Gran Bretagna viene servita a colazione, dolce o salata, ma finora i fiocchi di avena erano stati snobbati dai medici nutrizionisti, che non li hanno mai particolarmente raccomandati né per la tavola dei bambini né per la tavola degli adulti.