La dieta vegetariana non prevede alimenti provenienti da animali uccisi. La carne, il pesce sono esclusi dalla dieta vegetariana. Prevede invece l’assunzione di latte, formaggi e uova. Una presenza determinante nella dieta vegetariana è costituita da cereali, legumi, formaggi, uova e altri alimenti che si completano a vicenda. Ciò che spinge alla scelta di una dieta vegetariana è la decisione di non nutrirsi con del cibo prodotto dall’abbattimento di animali. Vi è una distinzione importante tra chi segue una dieta vegetariana e chi la dieta Vegana. In questo ultimo caso, si eliminano tutti quegli alimenti prodotti anche soltanto da animali come latte, uova, formaggi ecc... Eliminare radicalmente tutti questi alimenti può provocare carenze nutrizionali non benefiche per l’organismo, come proteine, acidi grassi essenziali per la salute. Soprattutto può essere molto pericoloso alimentare senza proteine animali i bambini in crescita poichè gli aminoacidi essenziali sono presenti soprattutto nelle carni animali e nelle uova oltre ovviamente al latte. Nella vita adulta i danni di una alimentazione totalmente vegetariana sono soprattutto a carico dei denti e delle ossa entrambi più fragili e demineralizzati.
La prima dieta dimagrante dissociata fu ideata dal gastroenterologo americano Howard Ray negli anni '30.
Questa dieta si basa sul principio di non associazione di quegli alimenti che richiedono processi digestivi diversi e a causa dei quali avviene un rallentamento della digestione che compromette l'assorbimento dei nutrienti.
Il “monopiatto” è considerato la soluzione vincente per favorire i processi digestivi. Tuttavia esistono degli alimenti tra loro compatibili che possono essere abbinati. Perciò estremizzare questa convinzione, di non abbinamento di alcuni alimenti, può rivelarsi negativo da un punto di vista nutrizionale, nella carenza di importanti apporti calorici. Di base potremmo indicare alcune associazioni che non sono consigliabili per favorire i processi digestivi: non è consigliabile, ad esempio, associare alimenti proteici come latte, carne, uova, formaggio, pesce e legumi ad alimenti ricchi di carboidrati come la pasta, idolci,i gelati come anche non abbinare tipi diversi di carboidrati come zucchero e pasta o uva e pane, banana e pane.
La dieta prevede un consumo dissociato di proteine e carboidrati, la suddivisione dei cibi durante il corso della giornata a seconda del tipo. Sono previsti 3 pasti, a tre-quattro ore di distanza uno dall'altro, durante i quali, o nei venti minuti che li precedono e seguono, non si devono assumere liquidi per non diluire i succhi gastrici.
Le proteine dovrebbero essere consumate una volta al giorno e non dovrebbero superare il 20% del regime alimentare.
Le verdure crude non dovrebbero essere assunte a cena, perché necessitano di molto tempo per essere digerite. Potrebbero causare disturbi di latulenza..
Il principio su cui si basa la dieta consiste sulla distinzione di 3 categorie di cibi: carboidrati (pane, pasta, riso, legumi, patate, ecc); proteine (carne, pesce, uova, formaggi, ecc) ed i cibi neutri (verdure, oli, spezie).
Il principio fondamentale della dieta e' quello di non associare mai, in uno stesso pasto, un alimento appartenente al gruppo dei carboidrati con uno appartenente a quello delle proteine. Mentre le verdure, cibi neutri, possono essere consumate liberamente.
Alimenti associabili con i carboidrati: patate, rape, cavolo, banane, fichi, datteri, cereali miele, frutta secca possono essere associati con insalate verdura cotta frutta fresca e con i condimenti tipo olio e burrro.Alimenti proteici come carne, selvaggina, pesce, würstel, latte, formaggio 55% di , uova interepossono associarsi con ortaggi crudi vegetali bolliti e ancora frutta fresca e derivati della soia più indicati sono frutti di bosco, agrumi, melograno, melone, ananas, kiwi, mango, frutta esotica.
Alimenti neutri: Grassi: oli vegetali e animali, burro, margarina
Latticini: panna, latte intero, quark, yogurt, formaggio . Verdure: fagioli, carote, cavolfiore, spinaci insalata a foglie, prezzemolo, crauti, funghi. Spezie: erbe selvatiche e da giardino, aglio, curry, noce moscata.
Quali sono i benefici della dieta dissociata?
La Dieta Scarsdale è nata negli Stati Uniti, alla fine degli anni '70, ad opera del dott. Herman Tarnower. Il principio fondante la dieta scarsdale è la limitazione degli apporti dei carboidrati. Non vi è alcun calcolo di calorie, ma i pasti sono limitati a colazione, pranzo e cena. Non sono previsti snack pomeridiani o fuori dei pasti. La condizione imprenscindibile è quella di attenersi rigorosamente alle regole di base: basso contenuto di carboidrati, moderato di grassi, ricca di proteine, alto contenuto di vitamine e minerali, frutta e vegetali.
Il periodo di applicazione della dieta può andare dai sette ai quattordici giorni.
La Dieta Scardale è una dieta "low carb" e"low fat", ad elevato contenuto proteico. L'acqua, sia contenuta nei cibi che l'acqua da bere ma soprattutto quella eliminata attraverso la diuresi, è elemento fondamentale di questa dieta perchè contribuisce ad una più rapida perdita di peso. Sono consigliabili almeno 4 bicchieri di acqua. Perciò elevata quantità di alimenti proteici che eccitano il metabolismo e in assenza di zuccheri accentuano il dimagrimento grazie alla forte perdita di acqua. Le proteine dovrebbero essere assunte ad ogni pasto. I carboidrati solo due volte alla settimana sotto forma di frutta, nella stessa misura delle proteine. I grassi sono praticamente assenti come grassi aggiunti ma sono contenuti nelle carni, nelle uova e in generale in tutti i pasti.Ortaggi e verdure cotte apportano le fibre, i sali minerali e le indispensabili vitamine .
Si possono aggiungere ai pasti: erbe, sale, pepe, limone, aceto, Worcestershire, senape .Assolutamente vietati gli alcolici.
Esercizio fisico
Questa dieta scarsdale non attribuisce all'esercizio fisico la perdita di peso. Anzi, si raccomanda di non compiere esercizi troppo estenuanti per i soggetti oltre i 40 anni, a meno che l'esercizio non sia già parte integrante della giornata.
Per approfondimenti sulla dieta scarsdale.
È una dieta per chi vuole perdere 4/5 chili molto velocemente, con l’ottica di un recupero meno veloce. Il cardine della dieta è colpire il metabolismo alle spalle (non con un sedano come dice Fiorello), sottoponendo l’organismo a cambiamenti continui di regime nella stessa settimana, in modo che la velocità metabolica non si riduca per le carenze continuative.
Le calorie non sono tutte uguali e l’idea di perde peso semplicemente contandole probabilmente vi lascerà più affamati, irritabili, malnutriti e comunque non meno leggeri di quando avete iniziato.
La gestione del diabete di tipo 2 ha una routine giornaliera che è bene seguire costantemente: dal momento in cui ci si alza, fino a quando non si va di nuovo a dormire. Questo perché, durante il giorno, i livelli di zucchero nel sangue sono costantemente in evoluzione. È necessario quindi mantenerli il più stabili possibile durante l’arco di tutta la giornata.