E’ indubbio che negli ultimi decenni è cambiata la tipologia della sofferenza psicologica. Agli inizi del novecento i neuropsichiatri diagnosticavano, oltre alle forme congenite, croniche di deficit mentale, psicotici in delirio produttivo o casi di isteria nei pazienti che mostravano un problema psicologico. Ora, questa concezione sembra essere quasi totalmente scomparsa.
La sindrome da stress di Hourglass non è una di quelle sindromi scoperte da qualche studioso remoto di nome Alfred o Ignatius Hourglass e non è stata scoperta nel milleottocento: compatibilmente con altri disturbi da stress, la sindrome da stress di Hourglass è definibile in italiano come sindrome da stress da clessidra, che è la sua esatta traduzione.
La malattia bipolare è una patologia concreta e molto grave, in cui il paziente alterna umoralità euforiche a momenti di grave depressione: il vero paziente affetto da malattie bipolare vive quindi il disagio di un'instabilità emotiva che gli rende difficile vivere normalmente e con serenità, è assistito da personale medico e in genere tenuto sotto controllo da terapia farmacologica adeguata.
Quando una persona è malata, non solo si affida alle cure mediche ma, soprattutto, si aspetta anche che l’ambiente circostante rispetti e abbia una certa attenzione per il suo stato (si spera!). Il malato pertanto può essere tranquillo e sicuro di una certa considerazione. Di regola, si ha riguardo per il malato, lo si lo si compiange e lo si cura con i mezzi più adatti. Esiste però un’eccezione: il disagio emotivo. Guai a coloro per i quali venga emessa tale diagnosi o inseriti in un quadro clinico così “nefasto”. L’attenzione presto si trasforma in sospetto, in disprezzo e, bene che vada, in vergogna. In breve, egli non gode più di alcuna protezione. Lo si addita e gli si fa una colpa del suo disagio.
La depressione, che cos'è? Da cosa e come nasce? Per quale motivo possiamo definirla come un vuoto interiore? Questi e altri interrogativi ce li spiega la dottoressa Virginia Salles, psicologa e psicoterapeuta di formazione junghiana e transpersonale che opera e vive a Roma.
I grassi omega 3 contenuti nell'olio di pesce potrebbero risparmiare alcuni giovani con sintomi di malattia mentale da una progressione della schizofrenia, secondo uno studio preliminare che ha coinvolto ottanta pazienti i in Austria.